I vigneti vocati ad Asti Docg delle frazioni San Rocco Seno d'Elvio e Madonna di Como possono rivendicare la denominazione
Pubblicato il 2 agosto 2024 • Agricoltura
È di queste ore la preoccupazione di numerosi viticoltori albesi delle frazioni Madonna di Como e San Rocco Seno d’Elvio ad Alba che, secondo una mappatura digitale, attualmente in sviluppo negli uffici competenti della Regione Piemonte, sarebbero esclusi dalle zone a denominazione di origine controllata e garantita del Moscato d’Asti e dell’Asti Spumante.
La definizione dell’area di produzione dell’Asti Docg risale al 1967 e il territorio del Comune di Alba ne fa parte limitatamente alle frazioni citate.
Negli anni scorsi l’approvazione di reimpianti o nuovi impianti di vigneti appartenenti a queste denominazioni erano approvate da tecnici che conoscevano direttamente il territorio, senza l’ausilio di cartografie dettagliate.
Oggi la Regione, procedendo alla digitalizzazione delle cartografie, definisce con esattezza i confini del disciplinare di produzione e la sovrapposizione tra i confini di produzione e i confini comunali porterebbe all’esclusione di una superfice vitata significativa.
“La problematica è nota fin dallo scorso mese di aprile ed era stata seguita dall’allora consigliere delegato Mario Sandri - dichiara l’assessore all’Agricoltura del Comune di Alba Roberto Cavallo – Nella giornata di ieri, con il sindaco Alberto Gatto, abbiamo provveduto ad accertare che per la vendemmia 2024 tutti i vigneti attualmente idonei ad Asti Docg collocati nelle frazioni San Rocco Seno d'Elvio e Madonna di Como potranno essere rivendicati con le stesse modalità degli anni passati”.
“Per quanto riguarda gli estirpi e i reimpianti o i nuovi impianti realizzati con le superfici concesse dal bando superfici vitate Asti Docg, limitatamente al Comune di Alba per le frazioni San Rocco Seno d'Elvio e Madonna di Como – chiarisce il sindaco Alberto Gatto - in fase transitoria, l'autorizzazione sarà concessa dopo una verifica del Consorzio dell'Asti, nell'attesa che vengano definiti i confini delle due frazioni, di concerto tra Comune di Alba e Consorzio dell'Asti, e si modifichi il layer delle denominazione Asti Docg sulla piattaforma informatica Grapes utilizzata per la presentazione delle pratiche relative ai vigneti. Così facendo nessuno perderà nemmeno un metro quadrato di superficie attualmente vitata a Moscato d’Asti”.