La torre d'avorio
Ultima modifica 13 novembre 2022
Di Ronald Harwood, traduzione di Masolino d’Amico, con Luca Zingaretti e Massimo de Francovich e con Paolo Briguglia, Gianluigi Fogacci, Francesca Ciocchetti, Caterina Gramaglia, regia di Luca Zingaretti, Produzione Zocotoco.
Info generali
- Date: venerdì 15 e sabato 16 novembre 2013
- Ora: entrambre le recite alle 21
- Sala: M. Abbado
- Ingresso: a biglietto oppure in abbonamento.
Lo spettacolo
Venerdì 15 e sabato 16 novembre 2013 si apre la stagione di prosa al teatro Sociale “Giorgio Busca” di Alba con Luca Zingaretti e Massimo de Francovich protagonisti di La torre d’avorio di Ronald Harwood nella traduzione di Masolino D’Amico, per la regia dello stesso Zingaretti. Una storia controversa e piena di fascino, uno scontro tra avversari radicalmente diversi eppure entrambi così convincenti che spetta al pubblico, poi, decidere da quale parte "schierarsi".
Berlino 1946. È il momento di regolare i conti e la cosiddetta denazificazione – la caccia ai sostenitori del caduto regime - è in pieno svolgimento. Gli alleati hanno bisogno di prede illustri, di casi esemplari che diano risonanza all’iniziativa. Viene così convocato, nel quadro di una indagine sulla sua presunta collaborazione con la dittatura, il più illustre esponente dell’alta cultura tedesca, vale a dire il direttore d’orchestra Wilhelm Furtwängler (interpretato da Massimo De Francovich), universalmente acclamato accanto a Toscanini come il maggiore della prima metà del secolo.
L’indagine viene affidata a un uomo che dà ogni garanzia di esserne immune: Steve Arnold (interpretato da Luca Zingaretti), un maggiore dell’esercito che detesta la musica classica, venditore di polizze assicurative nella vita civile e quindi molto sospettoso nei confronti del prossimo, soprattutto un uomo convinto dell’eguaglianza di tutte le persone sia nei diritti sia nelle responsabilità.
L’acerrimo scontro tra due avversari così diversi e così poco disposti a capirsi – soprattutto, ciascuno dei quali è convinto delle proprie ragioni - offre teatralmente quello che nella boxe è considerato il match ideale, tra il picchiatore e lo schermidore. Alla fine chi ne uscirà vincitore? Questa volta è il pubblico che deve schierarsi e diventare il giudice.
Si ricorda che il Botteghino del teatro in piazza Vittorio Veneto, 3 (tel. 0173 35189) è aperto al pubblico sempre a partire da 1 ora prima dell'inizio dell'appuntamento.