La città ieri ha celebrato la Medaglia d’Oro al Valor Militare nel 75° anniversario del conferimento

Pubblicato il 14 novembre 2024 • Comune

La sala storica del Teatro Sociale “G. Busca” ieri, mercoledì 13 novembre, ha ospitato la cerimonia per il 75°anniversario del conferimento della Medaglia d’oro al Valor Militare alla Città di Alba da parte di Luigi Einaudi, primo presidente della Repubblica Italiana. L’evento è stato organizzato dal Comune di Alba in collaborazione con il Centro Studi Beppe Fenoglio.

A fare gli onori di casa il sindaco Alberto Gatto. Sono poi seguiti i saluti della Provincia con il consigliere Massimo Antoniotti e della Regione con Domenico Ravetti, vice presidente del Consiglio regionale e presidente del Comitato regionale Resistenza e Costituzione. In platea il Prefetto Mariano Savastano, il Questore Carmine Rocco Grassi, il Vescovo monsignor Marco Brunetti, i rappresentanti di carabinieri, alpini, guardia di finanza, vigili del fuoco, la Giunta e i consiglieri comunali, i sindaci del territorio in fascia tricolore e i comuni di Cuneo e Boves, anche loro Medaglia d’Oro al Valor Militare con i gonfaloni sul palco.

E poi ancora un’ampia delegazione dell’Anpi con il presidente della sezione Alba-Bra Michele Cauda e i testimoni oculari Francesca Barberis Pasquero, in rappresentanza anche dell’Istituto Storico della Resistenza di Cuneo, Bianca Prandi Farinetti e Antonio Buccolo, Lorenza Balbo, figlia del comandante Poli della II Divisione Langhe, Paola Farinetti, figlia del comandante Paolo della XXI Brigata Matteotti Fratelli Ambrogio, Margherita Fenoglio, figlia di Beppe Fenoglio, Teodoro e Anna Bubbio, nipoti di Teodoro Bubbio, Presidente del CLN albese e Sindaco di Alba Libera dal 26 aprile 1945, tra i principali fautori del riconoscimento.

E’ stato Marco Revelli, presidente della Fondazione Nuto Revelli, a raccontare, nella lezione “Una Medaglia che resiste”, l’impegno di Bubbio per vedere riconosciuto il “contributo notevolissimo“ del territorio alla lotta per la Liberazione. E quando ad Alba venne assegnata la Medaglia d’Argento, fu ancora lui a descrivere nel dettaglio i 20 mesi di guerra partigiana fino a ottenere il più alto riconoscimento, “simbolo dell’eroismo e del martirio” di tutto un territorio tra eccidi, caduti in combattimento, rappresaglie contro i civili, vessazioni e torture, ricordate da innumerevoli cippi e lapidi. L'Albese, come ha ricordato Revelli, ha pagato un prezzo altissimo per la Liberazione: sono stati 204 i caduti il cui luogo della morte è Alba, la metà nativi dell’Albese.

La cerimonia, condotta dall’albese Paolo Tibaldi, ha poi visto salire sul palco i già sindaci della città, ricordando anche quelli che non ci sono più, a partire da Enzo Demaria per il suo ruolo cruciale nel tenere viva la memoria. Ettore Paganelli, anche lui testimone oculare, Tomaso Zanoletti, Giuseppe Rossetto, Maurizio Marello, Carlo Bo e l’attuale primo cittadino Alberto Gatto, alternandosi, hanno letto la prima lettera scritta il 2 ottobre 1945 da Teodoro Bubbio all’allora Ministero della Guerra per chiedere il riconoscimento.

 

Infine, la lettura della motivazione che ha accompagnato la consegna quel 13 novembre del 1949: «Centro delle Langhe ha vissuto l'epopea della lotta partigiana contro l'oppressore nazifascista simboleggiando l'eroismo ed il martirio di tutta la Regione. Rettasi a libertà per un mese, era poi attaccata da preponderanti forze e, con unanime decisione di popolo, preferiva alla resa offerta dal nemico il combattimento a fianco dei suoi figli militanti nelle forze partigiane. Cosciente del sacrificio, fiera nella resistenza durante lunghi mesi di lotta, superbamente confermava il retaggio delle centenarie tradizioni di valore guerriero. Alba, 8 settembre 1943 - 25 aprile 1945».

Dopo la cerimonia, il corteo si è spostato nella chiesa di San Domenico per un omaggio al monumento ai caduti del Bistolfi e ha fatto tappa sotto il Municipio intonando “Bella ciao”, per poi salire e ricollocare la Medaglia nell’ufficio del Sindaco.

Il Sindaco Alberto Gatto: “La partecipazione di stasera – per cui ringrazio tutti i presenti - descrive quanto il valore della medaglia sia ancora attuale e sentito. Un simbolo importante che porta con sé i valori di libertà, giustizia e democrazia conquistati con il sacrificio di tante persone e molti giovani. Per questo dopo il furto nel maggio 2023, la precedente Amministrazione guidata da Carlo Bo aveva avviato le pratiche per restituire la Medaglia alla città e il 75° anniversario ci è sembrato il momento più giusto per riappenderla nell’ufficio del Sindaco, dove è sempre stata da quel 1949, e rinsaldare il suo legame con la comunità. Lo credevano i nostri nonni e i nostri padri e lo crediamo anche noi: Alba è profondamente antifascista”.